martedì 8 settembre 2015

I delicati semi

Spesso capita che ci regalino bustine di semi e una volta diligentemente seminati scopriamo con immenso dispiacere che non nasce nulla. Eppure abbiamo usato terriccio di qualità, abbiamo bagnato con regolarità, curato al massimo i nostri semi.
Questo fallimento può dipendere da molti fattori tra i quali la qualità dei semi e le modalità con cui sono stati conservati.
Diffidate da semi che sono passati di mano in mano senza sapere come sono stati conservati e quanto sono vecchi.
Anche i semi hanno una data di scadenza! Su ogni bustina in commercio è indicato obbligatoriamente la data di campagna cioè l'anno in cui sono stati raccolti e imbustati i semi. Qua sotto riportiamo una tabella della capacità germinativa dei principali ortaggi. Passati il numero di anni specifico la capacità germinativa del seme decresce in modo significativo.

Altro aspetto che spesso si sottovaluta è la profondità di semina. Si tende a seminare senza dar troppo peso a questo aspetto che è fondamentale. Quando un seme germoglia emette una prima radichetta che prima di dirigersi verso il basso crea un'ansa che permette poi alle prime foglie di emergere. Se il seme è troppo in profondità ciò non riesce e il debole germoglio morirà prima di riuscire ad uscire dalla terra.
 
ortaggio durata germinativa (anni) profondità di semina (mm)
ANGURIA 4-5 12-20
BASILICO 5 6-10
BIETOLA 3-4 5-10
CAROTA 3 12
CAVOLO 3-4 6-10
CETRIOLO 4-5 12-20
INDIVIE E CICORIE 4-5 10-15
FAGIOLO 2-3 20-30
FAVA 3-4 30-50
LATTUGA 3-4 6-12
FINOCCHIO 2-3 10-15
MELANZANA 3-4 12
MELONE 3-4 12-20
PEPERONE 3-4 10
POMODORO 4 6-8
PISELLO 3-4 20-30
PREZZEMOLO 1-2 6-10
PORRO 2-3 3
RAVANELLO 3-4 10-15
SEDANO 2-3 4-5
SPINACIO 2-3 10-20
ZUCCHINI E ZUCCHE 4-5 20

Naturalmente anche le condizioni climatiche sono fondamentali. Ora abbiamo semi giovani, sani, piantati alla giusta profondità ma dobbiamo comunque non dimenticare che, come le piante, i semi sono molto suscettibili alle condizioni climatiche ed, in primis, alle temperature.
Per una corretta germinazione è necessario tener conto delle temperature dell'ambiente circostante.
Esistono temperature minime e massime sotto e sopra le quali i semi non sono in grado di germinare ed, in alcuni casi, perdono in modo irreversibile questa capacità divenendo sterili.
Allo stesso modo c'è una temperatura ottimale per ogni seme in base alla specie.
La temperatura ottimale è la temperatura media giornaliera in grado di garantire la più veloce germinazione. Più ci si allontana da tale temperatura più il seme farà fatica a germogliare.
Il tempo di germinazione che vedete in tabella è basato nel caso in cui ai semi sia garantita la temperatura ottimale (e l'umidità) che in molti casi non può essere garantita se non in serra.
Per questo, in alcuni casi, il tempo di germinazione che possiamo vedere nel nostro orto non corrisponde a ciò indicato in tabella.

ortaggio temperatura min (°C) temperatura max (°C) temperatura ottimale (°C) tempo di germinazione (giorni)
ANGURIA 15 41 35 6-8
BASILICO 15 - 20-25 5-7
BIETOLA 6 35 29 4-5
CAROTA 6 35 26 4-6
CAVOLO 6 35 26 3-4
CETRIOLO 15 41 35 2-4
INDIVIE E CICORIE 6 - 20-30 4-6
FAGIOLO 15 35 29 5-7
FAVA 4-6 - 25 5
LATTUGA 5 24 20 3-5
FINOCCHIO 7 - 25 8-12
MELANZANA 15 35 29 6-8
MELONE 15 41 35 3-7
PEPERONE 15 35 29 6-8
POMODORO 10 35 29 4-7
PISELLO 4 - 15-20 5-8
PREZZEMOLO 6 35 26 8-10
PORRO 5 - 25 8-10
RAVANELLO 6 35 29 2-3
SEDANO 6 24 21 6-8
SPINACIO 4 24 15-20 2-3
ZUCCHINI E ZUCCHE 15 41 35 4-6

giovedì 3 settembre 2015

Dell'orto non si butta via niente

Una volta i nostri vecchi erano soliti dire che del nobile maiale non si buttava via niente per indicare come ogni singola parte di questo animale venisse utilizzata.
Potremmo fare il medesimo discorso per quanto riguarda l'orto.

Chi coltiva l'orto sa bene che esistono tanti momenti in cui ci si trova in mano “scarti” che non sappiamo dove mettere. Piante ormai morte, tutori usati, frutti che non sono riusciti a maturare e tanto altro ancora. Scarti nobili che l'orticoltore saggio deve e sa utilizzare.

L'orto gestito correttamente non deve avere alcun tipo di scarto. Tutto può essere utilizzato. Tutto fa parte di un ciclo produttivo infinito.

Ecco un elenco dei principali scarti orticoli e di come poterli usare al meglio.
  • Piante morte e scarti vegetali: le orticole hanno tipicamente un ciclo vitale breve. Salvo alcuni casi particolari, le piante non durano che qualche mese prima di arrivare ad inevitabile morte. Quando abbiamo finito di raccogliere e siamo davanti alle piante ormai morte possiamo estirparle delicatamente e gettarle nel mucchio del compost. È importante cercare di estirpare anche le radici in quando potenziale nido di parassiti. Se le piante sono legnose o di notevoli dimensioni (es: pomodori o melanzane) è utile farle a pezzi in modo grossolano prima di gettarle nel compost in modo che si acceleri il processo di degradazione. Il terriccio che si formerà sarà utilissimo per la crescita delle future piantine.


  • Frutti acerbi: spesso capita che talune orticole producano tantissimi frutti che poi non riusciranno a giungere a maturazione (es: pomodori). Gettare via la pianta ancora piena di frutti acerbi è uno spreco. Esistono tante ricette e molte conserve che i nostri avi hanno sperimentato e messo a punto nel corso dei secoli. Oggi internet è un grande mezzo per informarsi e reperire queste utili ricette.
    Pomodori verdi fritti alla fermata del treno... Un film o uno spuntino di metà mattina in attesa del solito treno in ritardo?


  • Semi: troppo spesso i semi di alcuni ortaggi si gettano con troppa leggerezza ignorando che questi organi sono quanto di più prezioso l'orticoltore possa avere tra le mani. I semi sono il futuro del nostro orto. Conservarli può essere piuttosto facile ed è un'esperienza che per molti può essere nuova e didattica. Per conservare i semi è fondamentale lavarli da possibili residui del frutto e asciugarli molto bene con carta assorbente (senza metterli al sole diretto!). Una volta asciutti si possono conservarli in vasi di vetro lasciati aperti in un luogo fresco e asciutto.
    In alcuni casi i semi posso anche diventare un ottimo cibo alternativo (es: zucca) utili per alcune ricette.


  • Tutori, pali e altre attrezzature: in un orto si trovano non solo piante orticole ma anche altro materiale (naturale e non) che usiamo per tante attività differenti. Certamente i pali sono gli elementi che non mancano mai poiché rivestono ruolo fondamentale per tenere erette molte piante che per natura non lo sono. Questi pali possono essere di legno e, in questo caso, se conservati correttamente in luogo asciutto possono durare anni. Alla fine della loro vita utile andranno incontro a inevitabile marcescenza e a questo punto invece che gettarli via possiamo romperli a pezzi e metterli nel compost. Con i pali di plastica/ferro non vi sono problemi essendo quasi eterni. L'unico problema deriva dal loro abbandono in ambiente che non deve mai avvenire. Raccogliete, conservate e, nel caso, differenziate tutto.

  • Vasetti e plateau alveolari: quando acquistiamo nuove piantine da trapiantare nell'orto, inevitabilmente ci si trova per le mani i contenitori nei quali dimoravano gli ortaggi. Cosa farne? Possono essere utilizzati e riutilizzati per più anni per sperimentare la coltivazione partendo da semi. Non gettateli via, possono servire!