mercoledì 25 febbraio 2015

Come accordarsi con il proprietario del terreno?

Possiamo affermare che, con la diffusione di terraXchange, qualcosa si sta muovendo.

Sempre più terreni e sempre più persone appassionate e speranzose di trovare il proprio pezzo di terra si stanno avvicinando al nostro progetto.
Già alcuni terreni hanno trovato il proprio orticoltore e questo, oltre a riempirci di gioia, ci conforta e ci da speranza.
Un mondo coltivato e non più abbandonato è realmente possibile!
Nonostante ciò, questo accrescere d'interesse e di scambio attivo ha comportato nuove richieste da parte degli utenti.

Molti, volendo giustamente agire nella totale legalità, ci hanno contattato per conoscere quali rapporti instaurare tra proprietario e coltivatore in modo che tutte e due le parti siano giustamente tutelate e non vi siano sorprese.

Prima di iniziare a lavorare è bene saldare l'accordo

Ecco che ci sembra utile (nostro malgrado) entrare in alcuni aspetti burocratici ma necessari ad iniziare una convivenza pacifica e leale.

Quale contratto scegliere?
Ciò che consigliamo noi di terraXchange è un contratto di comodato d'uso gratuito del fondo (qui il link).
Un documento piuttosto agevole che si compila facilmente, che può avere durata variabile e in cui si può già prevedere la clausola di rinnovo automatico.

Bisogna registrare il contratto all'Agenzia delle Entrate?
Sì, il proprietario del fondo deve recarsi all'Agenzia territoriale di competenza con alcuni “ingredienti” indispensabili che verranno richiesti per il buon esito della registrazione.

Quali sono questi “ingredienti”?
L'Agenzia delle Entrate richiede:
  • 2 copie del contratto compilato e con firme autografe (non fotocopiate)
  • 1 bollo da 16,00€ ogni 4 facciate del contratto con data identica a quella in cui si registra il contratto (solitamente il contratto di comodato è lungo 2 facciate per cui servono 2 bolli)
  • ricevuta di pagamento di un F23 (qui il link) da pagare in banca. La cifra richiesta è 200,00€, il codice tributo è 109T e, come causale, “registrazione contratto di comodato”. I dati anagrafici da inserire sono quelli di proprietario e utilizzatore del fondo che, naturalmente, devono coincidere con quelli presenti in contratto.
  • modulo 69 dell'Agenzia delle Entrate (qui il link)
esempio di f23 necessario alla registrazione

Chi deve sostenere questi costi?
I costi vengono inizialmente sostenuti dal proprietario (è lui che deve andare in banca per F23 e a registrare il contratto all'Agenzia delle Entrate) il quale però ha diritto di richiedere i soldi spesi all'utilizzatore del fondo.

Come si possono ottimizzare i costi?
Questi costi iniziali da sostenere (232,00€ complessivi tra F23 e bolli) possono essere ottimizzati allungando la durata del contratto. Se, per esempio, si sottoscrivesse un contratto nuovo ogni anno bisognerebbe pagare questa cifra ogni volta!
Consigliamo quindi di fare un contratto di durata 2 anni + 2 rinnovabile automaticamente o più lungo. In questo caso i 232,00€ sarebbero spalmati su un arco temporale di 4 anni o più.

Il contratto può rendersi nullo prima del tempo?
Come tutti i contratti, entrambe le parti possono rescindere il contratto qualora una o entrambe non rispettino le clausole del contratto stesso o tramite preavviso di 6 mesi tramite raccomandata (consigliamo di specificarlo anche in contratto). Il proprietario rimane tale ed è quindi libero di rescindere il contratto anche immediatamente se, per esempio, si fanno avanti compratori ma, in questo caso, dovrà versare un importo equivalente ai frutti pendenti, cioè il valore di tutte le migliorie effettuate sul fondo. 
Per questo consigliamo vivamente di documentare con foto e scritti i lavori che si stanno facendo all'interno del fondo stesso.

Si può iniziare subito a lavorare?
Certo che sì. Spesso il proprietario può consegnare le chiavi del fondo già alla firma del contratto e andare successivamente a registrare il contratto. Consigliamo comunque di lasciare vuoto lo spazio per la data da apporre sul contratto in modo che si aggiunga solo in ultimo quando il proprietario lo sta registrando all'Agenzia.

Ora non avete più scuse per ritardare le vostre coltivazioni.

Ora il lavoro vi aspetta!

 

giovedì 12 febbraio 2015

Una serra alla rovescia

Cos'è una serra?
Domanda banale. È una struttura che consente di coltivare piante in un'atmosfera controllata. Una costruzione trasparente e ben esposta per consentire luminosità e arieggiamento durante le delicate fasi di coltivazione.
Se pensate che questa si la giusta definizione vi sbagliate.

Piccola serra con pannelli in vetro

Le serre non solo possono esser poste in zone non così luminose ma, addirittura, la nuova frontiera è costruire serre sottoterra. Prendono il nome di walipini ed è una tecnica che sta prendendo piede in zone "difficili" dal punto di vista agronomico.

Quali sono i vantaggi?
Il vantaggio è uno solo ma di fondamentale importanza. Il suolo è tra i materiali più isolanti presenti in natura. Anche durante i rigori invernali, il gelo non arriva al di sotto di pochi centimetri di profondità.
Al contrario le classiche serre fuori terra sono rivestite di vetro o plexiglas altamente disperdente. Ciò significa che abbiamo necessità di molta energia per mantenerle calde. Sono tra le strutture più energivore in agricoltura.

Serra costruita sotto il livello del suolo

Il terreno è sempre dotato di umidità, specie se si va in profondità. Questo rende l'ambiente ottimale alla coltivazione con un dispendio minore di acqua per irrigare le piantine.

Il risultato di questa scelta è incredibile, guardare per credere:



giovedì 5 febbraio 2015

Le gemme: impariamo a riconoscerle

Possiamo considerare le gemme come uno sguardo sul futuro della pianta.

Sono tra gli organi di maggior importanza. Senza di loro non esisterebbe il mondo vegetale.
Dal punto di vista strettamente botanico le gemme sono, inizialmente, un gruppo di cellule totipotenti (meristemi). Cellule che hanno la capacità di generare tutti i tessuti presenti in una pianta e di differenziarsi in base alla esigenze.
Una gemma, all'inizio del suo sviluppo, potrebbe dar vita indistintamente a foglie, rami, radici o fiori. Una capacità incredibile che la pianta riesce a perpetrare nel corso di tutta la sua vita.

Queste strutture rientrano con forza in moltissime pratiche agronomiche fondamentali tra cui le principali sono: riproduzione asessuata (talee, margotte e propaggini), potature (gestione chioma e produzione), innesti.

Prelievo di una gemma ascellare per un innesto a gemma

Perché le gemme risultano essere tanto interessanti?
Proprio per la loro capacità di produrre organi fondamentali per le piante: fiori che daranno frutti e semi, rami che porteranno la produzione futura, radici che daranno l'avvio a una nuova piantina.

Per poter utilizzare questa capacità “multiforme” dobbiamo localizzare le gemme prima che comincino a differenziarsi. È indispensabile sapere che una volta che una gemma ha preso il suo indirizzo di sviluppo (si è differenziata) non è più possibile tornare indietro ed imporle un altro tipo di sviluppo. Non possiamo fare talee con rami che hanno già sviluppato gemme a fiore poiché da quelle gemme non potranno differenziarsi nuove radici.
Nel medesimo modo, in potatura, non possiamo pretendere di eliminare tutte le gemme già sviluppate in gemme a fiore sperando che quelle a legno si trasformino a dare fiori poiché non lo faranno.

Sezione di una gemma in cui si vedono già future foglie e fiori

Tipologie di gemme
Le gemme si possono classificare in molti modi differenti in base a differenti caratteristiche.

Classificazione in base all'organo che origineranno

Gemma indifferenziata: gemma primordiale che non ha ancora un indirizzo specifico. È quella a cui puntiamo se vogliamo riprodurre una pianta poiché capace di virare verso la produzione di radici.

Gemma a legno (o verde): si è già differenziata e che in futuro comincerà a produrre foglie o allungarsi a divenire germoglio e futuro ramo. Solitamente risulta più piccola di quella a fiore e di forma più allungata e a punta.

Gemma a fiore: già differenziata pronta a dar vita ad uno o più fiori. Una gemma “speciale” che viene portata in luoghi specifici in base alla specie vegetale. Tipicamente più grossa e tondeggiante rispetto a quella a legno.

Gemma mista: è tipica delle pomacee (meli e peri), particolare poiché porta sia fiori che foglie.

Sviluppo di 2 gemme a legno laterali

Classificazione in base alla posizione

Gemme ascellari: posizionate all'ascella fogliare.

Gemme apicali: posizionate sull'apice dei rami.

Gemme avventizie: non hanno una precisa collocazione e che tipicamente restano quiescenti sino a quando la pianta non percepisce l'esigenza di svilupparle (a seguito di una potatura tropo drastica, attacco di patogeni, morte di altre gemme, ecc...).

Chiaro esempio di gemma ascellare

Classificazione in base all'epoca di sviluppo

Gemme pronte: sono capaci di sviluppare un nuovo germoglio nello stesso anno di sviluppo della gemma stessa. Il ramo che si originerà prende il nome di “anticipato” o “femminella”.

Gemme dormienti: si sviluppano nel corso dell'anno ma che daranno alla luce la struttura specifica solo nell'anno successivo.

Gemme latenti: possono stare in fase dormiente per lungo periodo in uno stato di ibernazione forzata. Alcune potrebbero non svilupparsi mai. Vengono usate dalla pianta come gemme di scorta in caso di necessità.

Femminella prodotta da gemma pronta ascellare di un pomodoro

 sviluppo della gemma in 10 secondi

martedì 3 febbraio 2015

L'utilità dei fiori nell'orto

Molto spesso si pensa all'orto come spazio in cui piantare esclusivamente piante capaci di dare a noi ortolani ottimi frutti da mangiare.
In realtà è bene predisporre delle zone in cui trovino spazio altre tipologie di piante. 
Piante utili per preservare la salute delle nostre orticole e/o capaci di attirare insetti impollinatori.
Cominciamo quindi ad elencare quelle che non possono mancare in un orto ben gestito.

Esempio di fiori utili in mezzo ad orticole

IL TAGETE
I tageti sono delle piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, che hanno origine dal Messico e che possono essere sia di tipo annuale che perenne.
Alcune varietà, i Tagetes erecta e i Tagetes petula, sono perfette per contrastare parassiti come i nematodi e permettere la crescita migliorata di alcune tipologie di verdure dell’orto. Sono indicate vicino al pomodoro, al basilico e ai fagioli, ma non scontentano nessuna orticola.
La varietà dei colori del tagete, dal giallo all'arancio passando per il rosso carminio, lo fa essere un fiore molto bello e decorativo, simile alle margherite ma molto più ricco di petali: la sua crescita è rapida ma non va oltre i 15 cm; se sistemati a distanze adeguate, formano dei piccoli cespugli tondeggianti, ottimi per angoli e bordure.
La loro fioritura si protrae da maggio fino a ottobre a seconda della temperatura.
Si possono seminare, ma consigliamo l'acquisto in piantino e il trapianto in piena terra nel mese di maggio.

I tageti possono avere forme e colori differenti

LE ZINNIE
La zinnia è una pianta erbacea annuale anch'essa proveniente dal Messico. Si utilizza per creare aiuole e bordure decorative, piace molto agli insetti impollinatori.
Si semina in semenzaio in febbraio, mentre la messa a dimora avviene in aprile-maggio, possibilmente in piano sole, quando ritrova i climi caldi del suo paese di origine. Fiorisce da giugno a ottobre.

Le zinnie creano una bella macchia di colore

NASTURZIO (Trapaeolum majus)
Ecco una delicata rampicante annuale, regina dell'orto. Buono anche da mangiare in insalata, il nasturzio si abbina perfettamente al pomodoro, ma anche ai fagioli, poiché tiene lontani gli afidi.
Fiorisce da giugno ad ottobre e non ha problemi particolari né di temperatura né di irrigazione: da trapiantare nell'orto in maggio, fine aprile in mezzo alle varie orticole.

Esistono anche varietà nane di nastrurzi ideali per l'orto

CALENDULA
Le accese corolle della calendula (Calendula officinalis) faranno apparire il vostro orto bellissimo, soprattutto se faranno compagnia al tagete e al nasturzio. La calendula scoraggia l’insediamento dei nematodi nel terreno. In più i petali della calendula sono ottimi per dare colore ad insalate e minestre.

La calendula, importante anche come pianta officinale

ALTRI FIORI DELL'ORTO
Nell'orto sono indicati anche la pianta del tanaceto (Tanacetum vulgare) contro afidi, cimici, dorifora e formiche: si pianta tra le file degli ortaggi come una gialla sentinella. Anche l’erba gatta (Nepeta cataria) è efficace contro afidi, crisomelidi e cimici, da posizionare sul bordo delle aiuole.
Non si può non citare anche l'artemisia (A. vulgaris e A. absinthium) che ha grande capacità repulsiva verso nematodi e insetti terricoli. Unico svantaggio è la grande capacità di colonizzare il terreno (molti considerano l'artemisia come pianta infestante da debellare).

Ceppo di assenzio. Attenzione a controllarne la crescita
poiché può svilupparsi eccessivamente!


SAMBUCO
Il sambuco, al contrario dei fiori citati qua sopra, non allontana gli afidi anzi gli attira. È bene comunque avere delle piante di sambuco in giardino, lontano dell'orto , in modo che gli afidi adulti in volo, prediligendo queste piante, devino lontano dalle piante orticole.
Non si può dimenticare che questa pianta è una grande produttrice di fiori e bacche utili alla preparazione di liquori e conserve (sambuchino, confetture varie, vino di sambuco, ecc...).

Sambuco in fiore. E' una pianta che raggiunge i 4-5m
per cui state attenti a dove la piantate

LILIACEE AROMATICHE
Aglio, cipolla, erba cipollina non possono mancare nell'orto non solo per le proprietà salutari e aromatiche dei loro bulbi, ma per la capacità di queste piante allontanare afidi ed altri insetti patogeni grazie ad sostanze estremamente volatili e repellenti. Vale la pena piantare sempre qualche piantina tra le file di ortaggi e, saltuariamente, bisognerebbe schiacciare o tagliare le lunghe foglie per liberare nell'aria queste sostanze.

Cipolla piantata singolarmente nell'orto
per combattere possibili patogeni

TULIPANI
I tulipani possono aiutare molto l'impollinazione poiché con le loro grandi e colorate corolle possono essere viste dagli insetti da molto lontano. Sono piante molto belle e che non danno da fare. Avendo già lavorato il terreno per le nostre piante orticole possiamo piantarne una fila in modo semplice e agevole. Il costo per dei bulbi varia in base alla tipologia ma se rimaniamo su varietà classiche è davvero basso.

I tulipani hanno grande capacità di attirare insetti impollinatori
specie se piantati in gruppo